
I bambini hanno curiosità legate all’amore ed al sesso, ma quando si dovrebbe cominciare a parlare di sessualità ai bambini? E come farlo in modo appropriato ed adeguato?
Il confronto sulle tematiche legate alla sessualità, adesso più che mai, rappresenta un confronto difficile ma necessario tra genitori e figli, tanto più in una società permeata di sesso come la nostra.
Infatti, oggi i nostri figli sono bombardati continuamente da messaggi o erotici o sessuali: osservano comportamenti non immediatamente comprensibili e hanno bisogno di risposte.
Molti adulti si chiedono quale sia l’età giusta per parlare di sessualità con i bambini, sono preoccupati che essi possano essere turbati dal discorso, o che le spiegazioni in materia li possano traumatizzare e quindi, spesso, si preferisce utilizzare la scelta del silenzio, del rinvio, della negazione dell’aspetto sessuato dei bambini.
Ci si dimentica, in tal modo, troppo spesso che l’essere umano è un essere sessuato fin dal giorno del concepimento, che la sessualità è presente nel normale processo evolutivo del bambino, che essa non è un aspetto periferico della vita dell’individuo (adulto o bambino che sia), ma al contrario rappresenta una dimensione fondamentale dell’esistenza umana, che condiziona la vita sociale e relazionale del bambino.
E così, nonostante un processo di cambiamento della cultura, dell’etica sociale, del costume, che ha intaccato la tendenza tradizionale repressiva, colpevolizzante e sessuofoba, il tema della sessualità e dell’affettività dei minori, continua ad essere circondato, nella comunità adulta, da un rilevante livello di imbarazzo e di vergogna.
La famiglia deve prevenire il fatto che il bambino trovi altrove delle risposte non corrette e non adeguate al suo sviluppo educativo.
Dare ai nostri figli informazioni appropriate diventa, allora, necessario e doveroso per fornire loro un’idea responsabile della sessualità, per rispondere in maniera corretta ai loro dubbi ed alle loro domande che, spesso, ci colgono impreparati e ci imbarazzano, a costruire con loro una relazione di fiducia e di rispetto ed a riconoscere e difendersi da comportamenti sessuali non adeguati.
Allora, come rispondere alle domande sul sesso che ci fanno i nostri figli?
Per comunicare in modo efficace, bisogna innanzitutto:
• essere chiari,
• chiedere feedback al bambino. Di fronte alla sua domanda: “mamma, cosa significa fare sesso?”, chiedergli: “tu cosa pensi che significhi?” per indagare cosa sa, cosa immagina ed utilizzare, eventualmente, il materiale che ci porta.
• essere in grado di ammettere la nostra confusione e la nostra difficoltà a rispondere
• condividere uno spazio adatto per affrontare il discorso serenamente
• sapere ascoltare
• riconoscere la natura emotiva dei dubbi: cosa mi vuole chiedere realmente? Vuole essere rassicurato? Tranquillizzato riguardo qualcosa che ha ascoltato?
Queste le regole per una buona comunicazione
• Cercare di comprendere cosa realmente il bambino sta chiedendo
• È sempre meglio rispondere nel momento stesso in cui il bambino vi fa la domanda
• Rispondete in modo preciso e con tono calmo
• Se non conoscete la risposta, ammettetelo sinceramente
• Rispondete sempre dicendo la verità
• Verificate sempre che il bambino abbia compreso la vostra risposta
Cosa deve fare un genitore di fronte ai comportamenti sessuali del proprio figlio?
Innanzitutto, deve stabilire se:
• Ciò che avviene all’interno di un gruppo è caratterizzato da consenso e spirito ludico
• Il bambino è in grado di comprendere le azioni e le dinamiche e se conosce le conseguenze di una azione
• sa rispettare le posizioni in cui si trova l’altro bambino coinvolto;
• Se è un comportamento isolato.
quindi
• Fare in modo che la reazione non sia giudicante e punitiva;
• Sviluppare una relazione in grado di fare provare al bambino empatia nei confronti degli altri;
• Proibire che la situazione si ripeta e porre dei limiti
• Fornire informazioni